Poeta e scrittore siriano. A causa della sua cecità,
visse appartato e lontano dai fasti delle corti, sviluppando una concezione
pessimistica della vita. Compose poesie filosofiche e morali, come
Luzūmiyyāt,
un'opera di complessa struttura metrica nella quale si mostra scettico verso le
religioni rivelate, Islam compreso, di cui pure era un seguace. Per la prosa
ricordiamo l'
Epistola del perdono, operetta che presenta qualche analogia
con la
Divina Commedia di Dante
(Ma'arrat an-Numān 973 circa - 1058).